PANORAMICHE



Ecco una delle cose che mi piace fare, le "panoramiche".

Mi diverto molto a "fondere" più  scatti fotografici con quel programma di Photoshop, che si chiama "Photomerge"

Buona visione !!!


Civita di Bagnoregio

Situata in posizione isolata, è raggiungibile solo attraverso un ponte pedonale in cemento armato costruito nel 1965. Il ponte può essere percorso soltanto a piedi, ma recentemente il Comune di Bagnoregio, venendo incontro alle esigenze di chi vive e/o lavora in questo luogo, ha emesso una circolare in cui dichiara che, in determinati orari, residenti e persone autorizzate possono attraversare il ponte a bordo di cicli e motocicli. La causa del suo isolamento è la progressiva erosione della collina e della vallata circostante, che ha dato vita alle tipiche forme dei calanchi e che continua ancora oggi, rischiando di far scomparire la frazione, per questo chiamata anche "la città che muore" o, più raramente, "il paese che muore".

La frazione è attualmente abitata da dodici persone.


Abbazia di San Galgano

L' abbazia di San Galgano è un'abbazia, sita ad una trentina di chilometri da Siena, nel comune di Chiusdino.

La chiesa rispetta perfettamente i canoni della abbazie cistercensi; tali canoni erano stabiliti dalla regola di San Bernardo e prevedevano nome precise per quanto riguarda la localizzazione, lo sviluppo planimetrico e lo schema distributivo degli edifici.

La chiesa è perfettamente orientata, cioè ha l'abside volta ad est, ed ha una facciata a doppio spiovente che dall'esterno fa capire la divisione spaziale interna, in questo caso a tre navate.

Nella parte superiore della facciata, forse rimasta incompiuta, sono collocate due finestre a sesto acuto; la parte terminale è stata reintegrata all'inizio del XX secolo con laterizi.

L'interno della chiesa si presenta privo della copertura e del pavimento, sostituito da terra battuta che in primavera si trasforma in un manto erboso.

La chiesa ha una pianta a croce latina di 69 metri di lunghezza per 21 di larghezza ed è conclusa con un ampio transetto. Lo spazio interno è diviso longitudinalmente in tre navate di 16 campate di pilastri cruciformi.


Ciociarìa o Ciocerìa

Ciociarìa, o Ciocerìa, è il nome con cui sono identificati alcuni territori del Lazio a sud-est di Roma, senza limiti ben definiti. A partire dal ventannio fascista lo stesso nome è usato impropriamente dalla stampa locale, da associazioni promozionali e manifestazioni folcloristiche come sinonimo di provincia di Frosinone e dell'insieme delle tradizioni popolari del suo territorio. L'identificazione della Ciociaria con il territorio della provincia è fatta propria dalla stessa Azienda di Promozione Turistica della provincia di Frosinone.


San Vito lo Capo (TP)

San Vito Lo Capo (Santu Vitu in siciliano) è un comune italiano di 4.180 abitanti della provincia di Trapani in Sicilia.

Il paese è uno dei più famosi luoghi di soggiorno estivo della Sicilia, per la bellezza della sua spiaggia che nel 2011 è stata eletta la migliore spiaggia italiana e l'ottava in Europa. Sul suo territorio è compresa la parte più occidentale della Riserva dello ZIngaro.

Si trova sulla costa occidentale della Sicilia, sul promontorio di Capo San Vito, con a occidente il Golfo di Macari e a oriente la Riserva dello ZIngaro e il Golfo di Catelammare. 

San Vito al Tramonto
San Vito al Tramonto
San Vito di notte.
San Vito di notte.

Golfo di Macari

Il golfo di Màcari, è una vasta insenatura naturale, che va dal lato orientale del Monte Cofano fino a Capo San Vito, nei territori dei comuni di Custonaci e San Vito lo Capo. Esso è situato nella costa settentrionale della Sicilia ed è affacciato sul Mar Tirreno.

Al suo centro vi è la frazione marinara di Màcari, che dà il nome al golfo stesso, con la antica tonnara. La costa è preceduta dal golfo di Bonagia e prosegue con la Riserva naturale orientale dello Zingaro.

TRAPANI

Trapani, conosciuta come Città del Sale e della Vela, ha sviluppato nel tempo una fiorente attività economica legata all'estrazione e al commercio del sale, giovandosi della sua posizione naturale, proiettata sul Mediterraneo, e del suo porto, antico sbocco commerciale per Eryx (l'odierna Erice), sita sul monte che sovrasta Trapani. L'economia oggi si basa sul terziario, sulla pesca (anticamente quella del tonno rosso, con la mattanza), sull'estrazione ed esportazione del marmo, sulle attività legate al commercio e al turismo.


Fara Sabina

L'area del comune fu popolata già in epoca preistorica (sono stati rinvenuti resti del Paleolitico medio e dell'età del bronzo medio, recente e finale).

Tra il IX secolo a.C. e il VI secolo a.C. nella località di Santa Maria in Arci si era stabilito un insediamento sabino, identificato con la città di Cures, che continuò a vivere in età romana (resti di terme e di un piccolo teatro e necropoli). Il territorio era sfruttato dal punto di vista agricolo con una fitta rete di ville, costruite su terrazzamenti in opera poligonale nel II secolo a.C. e in opera quasi reticolata nel I secolo a.C. "villa di Grotte di Torri" e ancora di Fonteluna, di Mirteto, di Cagnani e di San Lorenzo a Canneto, di Sant'Andrea e di San Pietro presso Borgo Salario, di Grottaglie, di Piano San Giovanni, di Grotta Scura, di Monte San Martino, di Fonte Vecchia).